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Deezer Free

mercoledì 14 settembre 2011

SCATTO FISSO

Un movimento che é quasi una preghiera: fluido e continuo, innesca una respirazione tipica della meditazione. Una sorta di mantra che scaturisce naturale, e senza l'emissione di alcun suono. Galleggi sul terreno in uno stato mentale che é contemporaneamente di distacco dalla realtà e assoluto contatto con la realtà. La distrazione semplicemente non é ammessa, senza alcun regio decreto ad importelo ma la ossea realtà dei fatti: non devi far male e non devi farti male, devi fare ciò che devi -spostarti per andare da A a B- e ne sei consapevole ad ogni frazione di secondo. La pena é immediata: evitabile se fai ciò che devi ma inesorabile se non aderisci corpo e anima a questa semplice verità. Viaggi leggero, su un mezzo che pesa meno di dieci chili, ad un prezzo in termini di energia spesa assolutamente ridicolo rispetto agli analoghi risultati ottenibili con altri mezzi. Non finisci di meravigliarti di quanto cambi il tuo ambiente circostante, quello che pensavi di conoscere a memoria. Adesso no, non é più lo stesso, asperità e pendenze -soprattutto le discese: mentre prima fischiettavi con i pedali fermi ora trattieni con muscoli prima ignoti l'avanzamento dell'insieme uomobici-hanno un altro aspetto e soprattutto diventano familiari, concretissime, ognuna con la sua caratteristica, come fossero umane. Il tuo mezzo é assurdamente crudo. Un filo di ferro sapientemente angolato, a vederlo da lontano; dall'alto quasi invisibile, di lato il disegno di un bambino molto concentrato sulle linee dritte e sulla miracolosa curvatura delle ruote.

martedì 6 settembre 2011

UN SEMPLICE GESTO SPONTANEO

Rientro a casa stanco, la solita lunga giornata di lavoro del sabato, con me un piccolo pensiero, un regalo per mia figlia, penso che oggi se lo meriti, ha passato la giornata in casa con il fratello maggiore ed ha pensato a tutte la necessitudini. Apre il sacchetto e sul suo volto un sorriso, poi viene verso di me e mi abbraccia. Un semplice gesto spontaneo e inaspettato intenso ed energico e la stanchezza lascia il posto velocemente a una carica di energia nuova. Grazie Federica pensavo di farti un regalo e invece l’ho ricevuto.

giovedì 14 luglio 2011

LA LIBERTA' DEL CANE



Non è sufficiente avere un padrone accomodante e premuroso per sentirsi libero.

Non è sufficiente avere un bellissimo giardino per sentirsi libero.

Non è sufficiente vivere in una casa dotata di tutte le comodità per sentirsi libero.

Non è sufficiente mangiare regolarmente, forse meglio di tanti sventurati umani, per sentirsi libero.

Per un cane, sentirsi libero, significa avere l'opportunità di partecipare, a pieno titolo, alla vita del gruppo;

anche senza un giardino in cui scorazzare, senza un pasto sicuro o senza un tetto che lo protegga.

Per un cane, sentirsi libero, significa essere considerato uno della famiglia.

sabato 9 luglio 2011

LIBERTA'

Questa sera prima che diventasse buio, osservavo dalla finestra di casa verso il lato opposto della valle, un casolare disabitato di quelli con i balconi di legno, dove probabilmente cinquanta o sessanta anni fa si viveva senza nessuna comodità, quelle che siamo abituati ad avere noi tanto per intenderci. Allora la mente fantastica e intravede un gruppo di bambini nel prato di fronte che rotola nell'erba appena tagliata, si vedono anche le lucciole, persone adulte sedute intorno ad un grosso tavolo di legno che parlano gesticolando, ci sono anche due cani che si rincorrono e intanto viene buio e allora mi volto e vedo i miei figli sdraiati sul divano concentrati che guardano la tv e un senso di tristezza mi accompagna. I tempi sono cambiati è vero ma per un solo momento lassù al casolare la vita mi è sembrata essere più serena e più intensa ed ho provato una sensazione di libertà che da qualche tempo non provavo. AB

domenica 8 maggio 2011

Una volta la chiamavano crisi



Una volta sapevi che certe cose non le potevi avere, e ti dispiaceva magari, le andavi a vedere dove le vendevano e poi te ne tornavi via dicendo "grazie, ci faccio un pensierino". Un pensierino. Il commesso ti sorrideva, senza insistere. Tu andavi via, felice lo stesso. Oggi questa cosa la chiamiamo crisi. È il grado di felicità, a fare la differenza.

Meta Nominale

Non fa differenza quale montagna si scali. In vetta si vedrà sempre più in là.
Quel che si cerca lassù, non so cosa sia. La verità è così complicata che nessuno la capisce..In realtà la montagna non è altro che una meta nominale..
Quel che conta sono le ore...i minuti... i secondi... e il modo in cui li si trascorrono...

lunedì 14 marzo 2011

Come dovrebbe andare la vita

Tanto per cominciare si dovrebbe iniziare morendo, e così tricchete tracchete il trauma è bello che superato. Quindi ti svegli in un letto di ospedale e apprezzi il fatto che vai migliorando giorno dopo giorno. Poi ti dimettono perché stai bene e la prima cosa che fai è andare in posta a ritirare la tua pensione e te la godi al meglio. Col passare del tempo le tue forze aumentano, il tuo fisico migliora, le rughe scompaiono. Poi inizi a lavorare e il primo giorno ti regalano un orologio d'oro. Lavori quarant'anni finché non sei così giovane da sfruttare adeguatamente il ritiro dalla vita lavorativa. Quindi vai di festino in festino, bevi, giochi, fai sesso e ti prepari per iniziare a studiare. Poi inizi la scuola, giochi con gli amici, senza alcun tipo di obblighi e responsabilità, finché ...non sei bebè. Quando sei sufficientemente piccolo, ti infili in un posto che ormai dovresti conoscere molto bene. Gli ultimi nove mesi te li passi flottando tranquillo e sereno, in un posto riscaldato con room service e tanto affetto, senza che nessuno ti rompa i coglioni. E alla fine abbandoni questo mondo in un orgasmo!

mercoledì 15 dicembre 2010

Febbre di montagna




















La montagna è una febbre che ti prende da giovane e ti resta dentro, anche se il mondo va cambiando intorno a te, anche se i muscoli un giorno dicono basta e la famiglia reclama i tuoi spazi, e forse altre ragioni di vita meno egoistiche e più nobili vengono a sovrapporsi nel corso del tempo. Nonostante tutto alpinisti si resta, e da alpinisti, fino all’ultimo, si continua ad osservare le montagne con sguardo obliquo, cercando vie di salita, vagliando i colori e la grana della roccia, soppesando le condizioni del ghiaccio nell’algida luce di un’alba o nel riverbero di un tramonto. Perfino alla morte di un compagno, anche dopo una ragionevole scelta di abbandono dettata dal buon senso o dalla necessità, il cuore resta imprigionato nella passione originaria, esclusiva, come un amore dell’adolescenza mai del tutto consumato, un dolce rimpianto che fa male fino alla fine. L’attaccamento alle pareti non si misura con gli anni e forse nemmeno con l’azione. Si misura con la passione. Questo è il fantastico, enigmatico, umanamente folle e follemente umano fascino della montagna, dove non ha senso ciò che si vede, ma solo quello che non si vede. Quella fiammella che gli alpinisti si portano dentro cercando di non scottarsi troppo.

lunedì 1 novembre 2010

1° Novembre

Quando una persona ci lascia, quando non è più qui e non possiamo più toccarla, o sentire la sua voce… sembra scomparsa per sempre. Ma un affetto sincero non morirà mai. Il ricordo delle persone che ci sono state care vivrà per sempre nei nostri cuori: più forte di qualsiasi abbraccio, più importante di qualsiasi parola.

venerdì 4 gennaio 2008

Endine il lago ghiacciato

Il giorno di capodanno insieme ai miei figli la moglie mia sorella e mio cognato sono andato a Monasterolo del Castello paese che si trova sulla sinistra orografica del lago di Endine, in val Cavallina, a circa 30 km dal capoluogo Bergamo. Non era la prima volta per me’ provare l’emozione di camminare sulle acque ovviamente ghiacciate del lago , ma devo dire che una volta sopra la superficie l’idea di poter sentire ad un tratto quel rumore..........non è confortante, m’incoraggiano certamente le altre non so' quante ,ma veramente tante persone che sfidando sia il gran freddo sia l'ordinanza del comune di divieto d’accesso alla superficie ghiacciata del lago al fine di garantire la pubblica incolumità. Ci sono persone che trainano bambini su slitte ,chi pattina chi semplicemente cammina e qualcuno molto simpaticamente si fa spingere dalla forza del vento da un ombrello aperto a mo di vela. Calzo i miei pattini e via , è bello sapere di impiegare meno di 4 minuti per passare da una sponda all'altra e trovasi ad un certo punto in mezzo al lago circondato dalle montagne e felice di aver fatto provare questa emozione ai miei figli e a mia moglie. Qualche momento l'ho raccolto nella clip qui sotto registrata con il mio cellulare a ricordo di una bella giornata.